Scadenza IMU e Tasi 2019, si paga entro il 16 Dicembre

In attesa di capire come sarà la nuova IMU 2020, in discussione in questi giorni, il 16 dicembre scade il saldo 2019, con qualche novità.

Promemoria per il pagamento del saldo Imu e Tasi: il 16 dicembre è la data da segnare sul calendario per i possessori di immobili che devono versare il saldo per l’anno 2019, con l’eventuale conguaglio sulla prima rata versata a giugno.

Conguaglio che in particolare quest’anno potrebbe portare brutte sorprese: il blocco delle aliquote che veniva prorogato dal 2016, è stato eliminato e
mentre l’acconto di giugno è stato calcolato sulla base dell’imposta versata nel 2018, gli aumenti deliberati dai Comuni si faranno sentire interamente nel saldo di dicembre.

Chi deve pagare IMU E TASI?

È bene ricordare che pagheranno Imu e Tasi i proprietari di prime case di lusso, accatastati in A1, A8 e A9 (con una detrazione di 200 euro) e tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale e relative pertinenze.
Chi possiede abitazioni date in locazione è ovviamente soggetto al pagamento di Imu e Tasi, ma se sono affittate a canone concordato è prevista una riduzione del 25% della base imponibile.
C’è lo sconto anche per gli immobili concessi in uso gratuito tra genitori e figli (parenti in linea retta di primo grado) per i quali la base imponibile Tasi e Imu è ridotta del 50%, a condizione che comodante e comodatario abbiano la residenza nello stesso Comune e che il comodante non possegga altri immobili a parte quello concesso in comodato e l’eventuale sua abitazione principale. Dal 2019, le agevolazioni IMU e TASI sulle case in comodato d’uso si estendono, in caso di morte del comodatario, anche al coniuge qualora siano presenti figli minori.
Nel caso di due coniugi residenti in due case diverse la differenza la fa il comune: se le due case e quindi le due residenze sono in comuni diversi entrambi gli immobili vengono considerati abitazione principale, e quindi sono esenti, se invece i due immobili sono nello stesso comune su uno dei due andranno versate le imposte.
Veniamo ora agli inquilini: se si tratta dell’abitazione di residenza, come per i proprietari anche gli inquilini sono esentati, altrimenti pagheranno una versione light, che va dal 10% al 30% che andrà a completare la quota versata dal proprietario.
Parliamo infine dei terreni: pagano sia Imu che Tasi le aree fabbricabili, mentre i terreni agricoli e incolti pagheranno l’Imu ma non la Tasi e non versano nulla i terreni ubicati in zone montane, quelli posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli.

In occasione del saldo, consigliamo ai nostri utenti di verificare la correttezza dei dati con la visura catastale: spesso, in particolare nel caso dei terreni, ci sono inesattezze da correggere che possono incidere sull’imposta. I nostri operatori sono a vostra disposizione per la verifica dei dati e effettuare tempestivamente l’eventuale correzione.

Fonte: CAF CISL – 15 Novembre 2019

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