I contributi per gli alunni, in via sperimentale, per il primo anno scolastico di applicazione, sono destinati solo a chi frequenta la prima classe della scuola secondaria di secondo grado
Nella legge di bilancio per il 2020 sono racchiusi numerosi interventi a favore della scuola e degli studenti, come, ad esempio, l’aumento dei fondi per le borse di studio e la formazione dei docenti, o ancora, la detraibilità, a determinate condizioni, dei corsi di musica frequentati dai ragazzi dai 5 ai 18 anni. Tra questi, ci sono anche contributi a supporto dello sviluppo della conoscenza attuato mediante l’acquisto, dall’anno scolastico in corso, da parte degli istituti scolastici statali e paritari di ogni ordine e grado, di uno o più abbonamenti a periodici e riviste scientifiche e di settore, anche in formato digitale; e/o l’adozione programmi per la promozione della lettura critica e per l’educazione ai contenuti informativi. Tali tipi di contributi sono concessi, sotto forma di voucher, anche ad alcune categorie di studenti che partecipano ai suddetti programmi proposti dalle scuole, per l’acquisto di abbonamenti a pubblicazioni (anche online) specializzate. È, in estrema sintesi, il contenuto dei commi da 389 a 392 della legge n. 160/2019.
Per le scuole
Nel dettaglio, i commi 389 e 390 dispongono che, dal 2020 – e, pertanto, dall’anno scolastico in corso – alle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado che acquistano uno o più abbonamenti a periodici e riviste scientifiche e di settore, anche in formato digitale, e/o che adottano, nell’ambito del piano triennale per l’offerta formativa (Ptof), programmi per la promozione della lettura critica e per l’educazione ai contenuti informativi, è dato un contributo fino al 90% della spesa sostenuta. La condizione è che le stesse presentino un’apposita istanza di “candidatura” al dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio dei ministri, che annualmente emetterà, con decreti del capo dipartimento, i bandi per l’assegnazione dei contributi.
Per gli studenti
Il comma 391 prevede, invece, per gli alunni censiti nell’Anagrafe nazionale degli studenti frequentanti le scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie che partecipano, nella scuola di appartenenza, a programmi per la promozione della lettura critica e per l’educazione ai contenuti informativi, l’assegnazione di un contributo per l’acquisto di abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale. Il bonus, concesso attraverso una piattaforma di erogazione voucher in forma virtuale, associata alla “Carta dello studente – Io studio”, a differenza di quelli previsti per le scuole, prenderà forma dal prossimo anno scolastico (2020-2021) e, in via sperimentale, per il primo anno di applicazione, sarà destinato esclusivamente agli studenti che frequentano la prima classe della scuola secondaria di secondo grado. In ogni caso, questo contributo non costituirà reddito imponibile e non influirà sul calcolo dell’Isee.
Detto questo, è utile fare un breve accenno alla “Carta dello studente” per comprendere in cosa consiste e a chi spetta. “Io studio” è una tessera nominativa che il Miur consegna ogni anno, tramite la scuola, a tutti gli studenti censiti nell’Anagrafe nazionale degli studenti e frequentanti una scuola primaria o secondaria di primo e secondo grado. Inoltre, la Carta è attribuita, a richiesta, agli studenti frequentanti le università, gli istituti per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica e i centri regionali per la formazione professionale. I vantaggi derivanti dal possesso della “Carta” si presentano in forma di sconti e agevolazioni di natura culturale e di intrattenimento educativo (cinema, musei, libri, materiale scolastico e audio-visivo, telefonia e internet, tecnologia, viaggi, vacanze studio, eccetera). E, ancora, “Io studio” è anche una sorta di borsellino elettronico, infatti, può essere utilizzata come una carta prepagata ricaricabile senza alcun canone o costo di gestione per le famiglie (articolo 10, Dlgs n. 63/2017). In sostanza, un’iniziativa finalizzata a garantire e supportare il diritto allo studio per tutti.
Tabella di marcia e paletti
I contributi previsti dai tre commi, naturalmente, non possono essere illimitati. Con un ulteriore comma, il 392, il legislatore ha stabilito, infatti, che devono essere concessi per un importo complessivo non superiore a 20 milioni annui dal 2020, che saranno prelevati dalle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione della presidenza del Consiglio dei ministri. Quindi, dal 2020 il richiamato Fondo riceverà 20 milioni in più all’anno.
Per quanto riguarda, poi, i criteri sia per l’accesso ai contributi sia per la definizione della platea degli interessati è in itinere l’emanazione di un Dpcm, che stabilisce anche le modalità di monitoraggio e il rispetto del limite di spesa.
Fonte: FiscoOggi.it – 27 gennaio 2020
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