No al consumo di suolo, sì alla rigenerazione urbana. Questo il messaggio lanciato dal segretario generale del Sicet Cisl, Nino Falotico, in occasione del terzo sciopero globale contro i cambiamenti climatici. “Oggi in tutto il mondo – commenta Falotico – milioni di giovani scendono in piazza per sollecitare i governi a mettere al centro delle loro agende gli effetti dei cambiamenti climatici. Si tratta di questioni che non riguardano un futuro immaginario ma il nostro stesso presente. Perciò il tempo di agire è adesso”. Per il segretario del sindacato inquilini della Cisl “va ripensato complessivamente il modello economico per ridurre progressivamente la sua impronta ambientale e avviare la transizione ecologica verso un modello sostenibile. Gli ultimi dati sul consumo di suolo ci dicono che nel 2018 sono stati coperti da cemento o asfalto 57 chilometri quadrati di territorio, un dato che ci tiene ben lontani dagli obiettivi europei”.
“Per questo serve un’accelerazione delle politiche di rigenerazione urbana. Oggi la sfida non è costruire nuove volumetrie – spiega Falotico – ma riqualificare il patrimonio abitativo pubblico e privato esistente riducendo al contempo i consumi energetici, ricucire il tessuto delle grandi città con un nuovo modello di mobilità sostenibile e dare organicità a questi interventi dentro la cornice di un grande piano di economia verde da sostenere con una calibrata politica di incentivi e disincentivi fiscali. Il documento sullo sviluppo sostenibile di Cgil Cisl Uil è una buona base di partenza per avviare una discussione con il governo e dare forza di legge con misure incisive alle rivendicazioni dei giovani che oggi manifestano per il loro e il nostro futuro”, conclude il segretario del Sicet Cisl.
Fonte: Sicet Cisl – 27 settembre 2019