Giornata Internazionale del Migrante. “Un’occasione importante per ricordare un fenomeno ormai strutturale e indispensabile al nostro Paese”.

La Giornata Internazionale del Migrante, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2000 per celebrare l’adozione della Convenzione Internazionale sulla Protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, che invita al rispetto dei diritti umani dei migranti e all’adozione di standard lavorativi internazionali.

Secondo i dati Istat, al 1° gennaio 2019 i cittadini stranieri residenti in Italia erano 5 milioni e 234 mila, circa l’8,7 per cento della popolazione totale (che contava 60 milioni e 391 mila residenti) che producono Pil e portano nelle casse dello Stato un beneficio netto.Negli anni in Italia, si sono adottate politiche improntate alla paura e alla chiusura, quasi che l’immigrazione fosse percepita come un fenomeno inaspettato o passeggero e non come un elemento fondamentale e costante di sviluppo e progresso nella storia del nostro Paese. Questa retorica anti-immigrazione, cui troppo spesso si è fatto ricorso negli ultimi anni, rischia di criminalizzare intere comunità, scatenando nell’opinione pubblica reazioni difficilmente contenibili alimentate anche da risposte demagogiche alle tematiche dell’immigrazione messe in atto dalla politica.E’ ormai tempo di imprimere una svolta e una decisa accelerazione, sia sotto il profilo normativo che degli interventi concreti, sia all’integrazione degli immigrati che lavorano nel nostro Paese sia all’accoglienza e protezione per i rifugiati e minori migranti, quindi è necessario adoperarsi affinché non continuino a ripetersi le orribili tragedie che segnano la morte di centinaia di persone tra cui molti bambini, donne e adolescenti, nel Mediterraneo 19 mila morti in 6 anni.Sono quotidiani i tentativi di attribuire agli immigrati la responsabilità di emergenze sociali che riguardano invece problemi irrisolti della nostra società come lo stato di abbandono delle periferie urbane, la piaga del lavoro irregolare, delle illegalità e dello sfruttamento nell’agricoltura meridionale, i domini della criminalità organizzata. Sta nascendo una società nuova, in cui tutti, italiani e immigrati, hanno necessità di rassicurarsi non solo rispetto alle condizioni di lavoro e di vita, oltretutto in una situazione tanto difficile, ma a un’ordinata vita sociale e alla sicurezza personale, all’integrità fisica e morale, all’identità culturale e religiosa.L’Anolf Nazionale ritiene che sia giunta l’ora di una diversa politica nazionale sull’immigrazione che renda credibile la sfida impegnativa dell’integrazione sociale a tutti i livelli.

La Giornata Internazionale del Migrante per l’Anolf in sintonia con la Cisl rappresenta un’importante occasione per affermare con forza che la solidarietà non ha colore e chiedere a tutti i cittadini di far sentire la propria voce per affermare che esiste un’Italia non razzista che crede nei valori della diversità, dell’accoglienza, dell’integrazione, dell’inclusione e della cittadinanza.

Fonte: Anolf Cisl – 17 dicembre 2019

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