Crisi climatica: siamo ancora in tempo per invertire la rotta?

Secondo l’ultimo rapporto del gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC) sul passato, presente e futuro dei cambiamenti climatici, la situazione attuale è sconfortante, ma c’è ancora tempo per rimediare, a patto che i governi intervengano tempestivamente. Le soluzioni infatti esistono già e sono attuabili. 

“Le decisioni che prendiamo oggi, e nei prossimi otto anni, possono garantire un pianeta più sicuro per i millenni a venire – commenta Reyes Tirado dell’Unità scientifica di Greenpeace International presso l’Università di Exeter -. Politici, leader e classi dirigenti di tutto il mondo devono fare una scelta: difendere il clima per le generazioni presenti e future, o comportarsi come criminali che lasciano un’eredità tossica ai nostri figli e nipoti”.

Il rapporto dell’IPCC costituisce un vero e proprio manuale di sopravvivenza. Individua infatti quali dovranno essere gli obiettivi della politica climatica nei prossimi anni, primo fra tutti porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili (carbone, petrolio e gas), privilegiando le energie rinnovabili e guidando una equilibrata transizione verso l’azzeramento di emissioni di carbonio.

Un aspetto cruciale di questo processo sarà la tutela dei Paesi e delle comunità più vulnerabili, che nella maggior parte dei casi hanno un ruolo decisamente marginale nel riscaldamento globale. Una soluzione potrebbe essere tassare gli extra-profitti accumulati dall’industria del gas e del petrolio, secondo la logica del “chi inquina paga”, per andare incontro alle popolazioni che subiscono elevate perdite e danni a causa dei cambiamenti climatici.

Secondo i dati emersi, afferma il segretario generale dell’Onu António Guterres, “gli esseri umani sono responsabili di quasi tutto il riscaldamento globale degli ultimi 200 anni. Il tasso di aumento della temperatura nell’ultimo mezzo secolo è il più alto degli ultimi 2000 anni. Le concentrazioni di anidride carbonica sono al massimo da almeno due milioni di anni. La bomba climatica scandisce i secondi. Chiedo agli amministratori delegati di tutte le compagnie petrolifere e del gas di essere parte della soluzione, presentando piani di transizione credibili, completi e dettagliati in linea con le raccomandazioni del nostro gruppo di esperti ad alto livello sugli impegni net zero”. 

Per poter effettivamente frenare e mitigare l’emergenza climatica in atto, questi piani “devono chiaramente dettagliare gli effettivi tagli alle emissioni per il 2025 e il 2030 e gli sforzi per cambiare i modelli industriali per eliminare gradualmente i combustibili fossili e aumentare le energie rinnovabili”, conclude Guterres.

 

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