Caro bollette e famiglie: gli interventi necessari secondo Adiconsum

Intervista al Presidente di Adiconsum Carlo De Masi

Il fenomeno del caro bollette continua a crescere e a pesare sul portafogli dei consumatori, ormai da più di 18 mesi. Alla base dei considerevoli aumenti su luce e gas c’è sicuramente la crescita, a livello internazionale, delle quotazioni delle materie prime energetiche, unito alla sempre più consistente domanda di gas naturale. Un quadro ulteriormente aggravato dal conflitto in Ucraina.

Abbiamo rivolto alcune domande sulla tematica al presidente di Adiconsum, Carlo De Masi. 

  1. I forti rincari stanno mettendo a dura prova l’economia delle famiglie italiane: secondo una ricerca dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre, a patirne le conseguenze sono soprattutto ben 4 milioni di famiglie che si trovano in condizioni di povertà energetica.

È stato recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Aiuti maggio 2022 con le misure in materia di energia. Tra le novità introdotte, anche il bonus sociale sulle bollette per i nuclei con ISEE fino a 12.000 euro: sarà sufficiente, secondo lei, a tutelare la categoria dei cosiddetti consumatori vulnerabili?

Ad avviso di Adiconsum si tratta di interventi-tampone che offrono sì un aiuto concreto nell’immediato, ma non risolutivo, perché purtroppo il problema del caro bollette è dovuto alla mancanza di una strategia energetica dei vari Governi che si sono succeduti in questi anni, ai troppi «no» alle infrastrutture energetiche (rigassificatori, termovalorizzatori, ritardi burocratici ed autorizzativi anche per gli impianti delle rinnovabili, ecc.). Più che interventi di “scontistica”, riteniamo invece più utile fornire alle persone più disagiate impianti rinnovabili, apparecchiature di sostegno che le mettano nella condizione di risparmiare nel lungo periodo.

  1. Il Decreto Bersani ha senza dubbio rappresentato un cambiamento epocale nell’ambito del mercato energetico in Italia, avviando la liberalizzazione del mercato agli operatori privati. A oltre 20 anni dalla sua emanazione, ritiene utile e necessaria una revisione del decreto alla luce di un contesto sempre più complesso e sensibilmente mutevole?

Sì, è ora che la politica e il Governo affrontino il problema, come da noi più volte e in più occasioni richiesto in varie audizioni a Camera e Senato e ai Ministeri competenti. Richieste culminate, dopo la stesura di un documento congiunto di tutte le venti Associazioni Consumatori del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti) contenente alcune proposte per fronteggiare le questioni del caro bollette, caro prezzi, caro carburanti, nella Manifestazione delle “Pentole vuote” che si è tenuta lo scorso 10 giugno in varie piazze d’Italia. Quindi la ritengo utile e necessaria anche alla luce della moltitudine di venditori che si sono affacciati al mercato libero senza, a volte, possedere le adeguate garanzie. Ecco perché chiediamo che il Governo istituisca un Albo dei venditori al quale possano accedere solo quelle aziende in possesso di criteri di solvibilità, onorabilità ed eticità.

Un argomento complesso e sfaccettato, che merita e necessita di essere approfondito. Sarà prossimamente pubblicata la seconda parte dell’intervista, in cui chiediamo al Presidente Carlo De Masi il punto di vista di Adiconsum per quanto riguarda il livello di consapevolezza del consumatore nei confronti del mercato libero dell’energia e gli strumenti per orientarsi e difendersi dalle truffe.

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