«L’Ivass conferma la solidità patrimoniale delle imprese vigilate ed il ritorno ai ricavi del pre pandemia, ma preoccupa la perfomance delle polizze unit linked (+ 34,5%) per i profili di complessità e per i costi eccessivi che comportano per i risparmiatori, contro i quali l’Ivass aveva già ammonito nella relazione sul 2020. Ciò nonostante gli investimenti degli assicurati per contratti index e unit linked hanno superato la soglia dei 232 miliardi (+ 18,5%).Va quindi nella direzione giusta l’iniziativa di avviare un percorso di riforma del comparto vita, sottoponendo al pubblico un documento di consultazione su modifiche della regolamentazione delle polizze unit linked». Lo dichiara Riccardo Colombani, segretario generale First Cisl, commentando la relazione annuale dell’Ivass svolta lo scorso 28 giugno dal presidente Luigi Federico Signorini.
«Va inoltre sottolineato – prosegue Colombani – il problema della persistente sottoassicurazione in settori determinanti per uno sviluppo economico e sociale sostenibile, come nel caso delle polizze catastrofali. In Italia il mercato danni resta sottodimensionato rispetto a quello dei principali Paesi europei. Il settore assicurativo può giocare un ruolo centrale per il rilancio dell’economia reale, anche nell’ottica dei piani d’investimento previsti dal Pnrr e del percorso di transizione ecologica. Questo presuppone però che le compagnie valorizzino le loro attività tradizionali, abbandonando la strada facile ma rischiosa dell’eccessiva finanziarizzazione. I dati presentati sullo sviluppo delle polizze unit e index linked – conclude Colombani – testimoniano che tale pericolo non è scongiurato».