Facendo leva sulla preoccupazione generata dalla guerra in Ucraina, sono aumentate negli ultimi mesi le truffe a danno dei consumatori: telefonicamente o porta a porta, i truffatori propongono tariffe per la fornitura del gas molto convenienti, richiedendo ai malcapitati utenti le informazioni necessarie per attivare un nuovo contratto, spesso a loro insaputa.
Anche se gli aumenti sulle bollette continuano a registrarsi ormai da circa 18 mesi, il conflitto tra Russia e Ucraina ha certamente causato uno stato di maggior apprensione e ansia nel consumatore, sempre più interessato alla possibilità di usufruire di condizioni più convenienti.
Da qui l’aumento dei cosiddetti “contratti non richiesti”, ovvero quelli che il Codice del Consumo descrive come contratti stipulati tramite pratiche commerciali ingannevoli. Rientrano in questa categoria di contratti: quelli i cui sottoscrittori sostengono di non aver mai stipulato, quelli attivati in seguito a informazioni false o fuorvianti, quelli in cui mancano dettagli importanti o dove addirittura non si riesce a capire quale sia la compagnia proponente o emittente.
Il contratto è da considerarsi valido solo se vi viene apposta una relativa firma, il problema è che spesso questi documenti sono lunghissimi e scritti in caratteri minuscoli, per cui per il consumatore risulta complicato poterli interpretare. Allo stesso modo, spesso non è così scontato saper leggere le bollette. A questo link alcune semplici infografiche con tutti gli importi, sia fissi che variabili, che compongono il totale della bolletta del gas.
È indubbio che le offerte del mercato libero possano davvero essere più convenienti di quelle del mercato tutelato, offrendo un considerevole risparmio, sconti e promozioni, oltre alla possibilità, ove previsto, di sottoscrivere un contratto a prezzo bloccato.
Il vero scoglio, però, è capire a quale operatore affidarsi e come evitare le numerose truffe. Ecco alcune indicazioni utili.
CAPIRE CHI CI STA CONTATTANDO
La prima cosa fondamentale è capire da chi proviene l’offerta, cosa spesso tutt’altro che facile, anche perché il più delle volte a contattare gli utenti sono società intermediarie. Ecco alcuni indizi che indicano che siamo stati contattati da un truffatore:
- l’operatore afferma di chiamare a nome di ARERA, che però è l’autorità di regolazione del settore e non un’azienda fornitrice (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente);
- l’operatore sostiene di chiamare a nome di “Mercato Libero”, dicitura che non indica alcun tipo di compagnia e quindi senza significato;
- l’operatore offre il vantaggio di non pagare più gli oneri fissi (opzione non possibile);
- l’operatore del call center dice di chiamare a nome di associazioni di consumatori: anche questo è un approccio che deve destare sospetti.
NON FORNIRE I PROPRI DATI
Codice fiscale, indirizzo, Pod (Point of delivery) e Pdr (Punto di riconsegna dell’utenza del gas) sono i dati che vengono richiesti per poter attivare un contratto e che quindi non vanno assolutamente comunicati, insieme ovviamente ai dati sensibili e agli estremi della carta di credito, se non si è certi dell’identità dell’interlocutore e del gestore di riferimento. È quindi importante richiedere e analizzare la relativa documentazione contrattuale prima di firmare.
INDIZI E ACCORGIMENTI
In linee generali, bisogna diffidare di chi afferma che occorre cambiare fornitore altrimenti poi sarà troppo tardi, trasmettendo una premura immotivata. È inoltre importante fare attenzione alle parole che si pronunciano al telefono. Come avverte il sito Consumatori.it, un nostro “sì” pronunciato telefonicamente potrebbe essere registrato e utilizzato come assenso per attivare un contratto. Quando ad esempio ci viene chiesto di confermare la nostra identità, è meglio optare per “sono io” anziché “sì”.
RIMEDIARE ALLE TRUFFE
Di fonte al palesarsi di una truffa, il “venditore non richiesto” ha l’obbligo di stornare eventuali bollette già emesse ed emetterne quindi di nuove, applicando le condizioni di maggior tutela. Saranno scontate al cliente anche i costi relativi a commercializzazione e vendita.
Infine, è importante sapere che, in caso di reclamo, il “venditore non richiesto” non ha il diritto di chiedere al distributore la sospensione della fornitura di gas o luce per morosità, se non alla fine della controversia.
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